🎖️Il Waterloo finanziario: la lezione di Napoleone.
La memoria finanziaria è come una mappa storica incompleta: ci ricorda solo le grandi conquiste, dimenticando le disfatte.
Caro Fuoriclasse,
benvenuto all’edizione “Parabola del Fuoriclasse” della Domenica.
Oggi prendiamo ispirazione dal 4° Principio della filosofia del Valore, e il concetto di Memoria Finanziaria.
Nel 1812, l'imperatore francese Napoleone Bonaparte era all'apice del suo potere. Aveva conquistato mezza Europa e sembrava inarrestabile. Poi prese una decisione fatale: invadere la Russia. Tutti pensavano che avrebbe avuto successo, come sempre. Ma l'inverno russo, una strategia militare azzardata e il logoramento delle truppe portarono a una delle più grandi sconfitte della storia. Quella campagna segnò l'inizio della sua caduta.
La storia di Napoleone ci ricorda un principio fondamentale degli investimenti: anche quando tutto sembra andare per il verso giusto, dobbiamo sempre guardare al passato per capire dove potremmo sbagliare. E proprio come Napoleone, spesso gli investitori dimenticano le lezioni della storia, convinti che "questa volta sarà diverso".
Eppure, la storia non si ripete mai esattamente allo stesso modo, ma spesso fa rima. Ogni ciclo economico ha i suoi Napoleone: aziende e settori che sembrano destinati a crescere senza fine, finché un fattore imprevisto – un inverno economico, una crisi di liquidità, un cambiamento di paradigma – non capovolge tutto. Eppure, nonostante gli avvertimenti del passato, gli investitori tendono a ignorare questi segnali, dimenticando che esistono equilibri di lungo periodo a cui il mercato torna sempre.
Cosa guida questi equilibri?
Un fatto semplice: nessuna azienda può crescere all'infinito. Esattamente come l’impero napoleonico, anche le aziende raggiungono un punto in cui la crescita rallenta e si stabilizza. La maggior parte delle aziende, nel lungo termine, tende a convergere con la crescita dell'economia. Non importa quanto grande sia il loro potenziale, esiste sempre un limite naturale.
Ma allora, perché ci fissiamo così tanto sulla crescita?
La crescita è uno dei parametri fondamentali con cui misuriamo il valore di un'azienda. È come la marcia trionfale di un generale: ci affascina, ci fa sognare. Ma il problema della crescita è che è incerta, e spesso dimentichiamo che per ogni vincitore, ci sono molti sconfitti. È la nostra "memoria finanziaria" che ci tradisce: ricordiamo i Napoleone vittoriosi, ma dimentichiamo Waterloo.
Prova a pensare agli anni '70 e al fenomeno delle "Nifty Fifty", un gruppo di aziende che sembravano destinate a crescere per sempre. Alla fine, molte di loro subirono un crollo drammatico. Oppure il boom tecnologico del 1999, quando tutti erano convinti che aziende come Cisco avrebbero dominato il mondo. Oggi, Cisco non ha ancora raggiunto i prezzi che aveva allora. E il recente boom delle criptovalute? Molti pensavano che le scelte di Cathie Wood fossero infallibili, ma il suo ETF Ark Innovation è ancora ben lontano dai massimi.
Il punto è che la memoria finanziaria è come una mappa storica incompleta: ci ricorda solo le grandi conquiste, dimenticando le disfatte. Ma per essere veri fuoriclasse negli investimenti, dobbiamo studiare la storia per intero, inclusi i suoi fallimenti. Dobbiamo imparare non solo dai Napoleone vittoriosi, ma anche dalle loro sconfitte, per evitare di ripetere gli stessi errori.
Alla fine, la lezione è chiara: la storia ci offre lezioni preziose, se siamo disposti a ricordarle. Il mercato ha i suoi cicli, e proprio come Napoleone, possiamo trionfare o cadere a seconda delle scelte che facciamo.
Buona Domenica.
Il Team di Fuoriclasse.
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