📫Poste Italiane S.p.A: tutto quello che avresti sempre voluto sapere sul titolo.
Oggi analizziamo a fondo questa azienda come farebbe un fuoriclasse della finanza, per comprendere il business, il management, la crescita futura, la leadership e le valutazioni allo stato attuale.
Autori: Stefano Reali (Portfolio Manager - Pharus Asset management S.A.), Riccardo Volpi (Portfolio Manager - Pharus Asset management S.A.), Andrea Guitta (Portfolio Manager - Pharus Management Lux S.A. - Milan Branch), William Trevisan (Portfolio Manager - Pharus Management Lux S.A. - Milan Branch) | Persona Giuridica: Pharus Management Lux S.A. Sede di Milano | Autorità Competente: Banca D’Italia, CSSF | Raccomandazione Ultimata: 31.03.2025 ore 16:00 | Prima diffusione della raccomandazione: 01.04.2025 ore 06:30 | Data e ora Prezzi: 31.03.2024 ore 11:00 | Informazioni secondo il Regolamento Delegato (UE) 2016/958 “Raccomandazione in materia di investimenti” sono a questo link.
Caro Fuoriclasse,
fondata nel 1862, Poste Italiane ha assunto la forma di società per azioni nel febbraio 1998, divenendo ufficialmente una realtà societaria indipendente dopo una lunga storia come ente pubblico.
A partire dalla fine degli anni '90, l'azienda ha intrapreso un processo di diversificazione delle sue attività, introducendo nuovi servizi finanziari, principalmente attraverso BancoPosta con prodotti di deposito, risparmio e carte, lanciando inoltre un'attività assicurativa vita tramite la creazione di Poste Vita.
Queste nuove iniziative hanno subito portato benefici a Poste Italiane, grazie alla capacità di scalare i suoi servizi e alla distribuzione tramite la rete capillare di uffici postali.
Negli anni successivi, l'azienda ha continuato ad ampliare il proprio portafoglio, includendo servizi di logistica, consegna di posta e pacchi, oltre a soluzioni finanziarie, assicurative, di pagamento, telecomunicazioni ed energia.
Con circa 120.000 dipendenti, 12.800 uffici postali e 35 milioni di clienti, Poste Italiane si è consolidata come un player di riferimento in Italia.
Nel 2015, nell'ambito del piano per ridurre il debito pubblico italiano e privatizzare le aziende di proprietà dello Stato, il governo italiano ha deciso di vendere una quota di Poste Italiane.
Oggi analizziamo a fondo questo titolo secondo i nostri 5 step.
Cominciamo.
Informazioni Generali:
Nome dell'azienda: Poste Italiane
Codice ISIN: IT0003796171
Ticker: PST IM Equity
Prezzo delle azioni: 16.4 €
Capitalizzazione di mercato: 21.4 mld di Euro
*Prezzo del titolo alle ore 11:00 del 31.03.2025
Step 1. Capire il Business 📊
Negli ultimi anni, Poste Italiane ha intrapreso un profondo processo di trasformazione che l'ha portata a evolversi da un tradizionale operatore postale a un gruppo multifunzionale e altamente innovativo, capace di rispondere alle nuove esigenze del mercato. Grazie a una strategia focalizzata sulla digitalizzazione e diversificazione dei servizi, l'azienda ha ampliato il suo portafoglio, entrando con successo in ambiti come la finanza, l'assicurazione e la logistica. Questa evoluzione ha avuto un impatto significativo sulla crescita e sulla redditività di Poste Italiane, con risultati positivi in termini di ricavi e utili, nonché un rafforzamento della sua posizione nel panorama competitivo. La continua innovazione tecnologica, insieme alla valorizzazione delle risorse umane e alla rete capillare sul territorio, ha permesso a Poste Italiane di affermarsi come un pilastro nel panorama economico italiano, con una solida base di clienti e un ampio potenziale di sviluppo nel futuro.
Vediamo le singole divisioni:
1. La divisione posta, pacchi e distribuzione rappresenta il core business storico di Poste Italiane, generando il 55% dei ricavi dalla consegna della posta, mentre il resto proviene principalmente dal segmento pacchi. Poste Italiane opera in questo mercato anche tramite una serie di controllate, tra cui SDA, una società di corriere espresso. La divisione fornisce anche la rete per la distribuzione di tutti gli altri prodotti Poste (Assicurazioni, Risparmio Postale, Pagamenti, ecc.) rappresentati principalmente dall'ampia rete di uffici postali (12.755 uffici postali sparsi su tutto il territorio nazionale). Secondo le dichiarazioni aziendali, il 96% della popolazione italiana vive entro cinque minuti a piedi da un ufficio postale. L'unità centralizza la maggior parte della base di costo del Gruppo operando come una holding. Nel 2023 l'unità ha chiuso l'anno quasi in pareggio, migliorando notevolmente la redditività rispetto a una perdita netta media annua di 0,3 miliardi di euro nei cinque anni precedenti. A nostro avviso il risultato può essere replicato nei prossimi anni concentrandosi sul controllo dei costi e sul controbilanciare il declino strutturale dei volumi di posta con la crescita dei prezzi e dei volumi di posta nel settore delle consegne di pacchi.
2. La divisione Servizi finanziari di Poste Italiane è attiva principalmente nella raccolta e nell'investimento dei risparmi delle famiglie italiane, sotto il marchio BancoPosta. A settembre 2023 Poste Italiane aveva un totale di attivo finanziario pari a 580 miliardi di euro, di cui 235 miliardi di euro di buoni postali, 90 miliardi di euro di libretti di risparmio postale, 159 miliardi di euro rappresentati da riserve assicurative e 79 miliardi di euro di depositi diretti. In quanto tale, Poste Italiane intermedia una quota importante della ricchezza delle famiglie italiane e il totale finanziario retail di Poste equivale a circa il 10% della ricchezza finanziaria lorda delle famiglie italiane (5,2 trilioni di euro a settembre 2023). Sfruttando i 12.755 uffici postali in tutto il paese, l'azienda può offrire un punto di contatto ai clienti che supportano la raccolta di asset dalle famiglie italiane. Nel 2023, il 90% dei ricavi della divisione Servizi finanziari proveniva dalla raccolta e gestione del risparmio postale, dall'investimento dei depositi diretti dei clienti e dalle commissioni di transaction banking.
3. Poste è il secondo più grande operatore nel settore assicurativo vita in Italia e la divisione ha superato i concorrenti in termini di andamento degli afflussi netti negli ultimi trimestri. Grazie ai tassi più bassi, pensiamo che questa unità potrà continuare a far crescere il risultato netto da qui in poi. Poste Vita e Poste Assicura sono le compagnie assicurative del gruppo che offrono una gamma completa di polizze, pensioni e prodotti di risparmio che forniscono tramite la rete di distribuzione Poste. Poste Vita opera nel segmento assicurativo vita e con una quota di mercato del 16% (FY2022) è il secondo operatore più grande in Italia dopo Assicurazioni Generali (quota di mercato del 18%) e davanti a Intesa al 15%. Poste Assicura fornisce assicurazioni sanitarie e di protezione, con una quota di mercato dell'1% nel mercato assicurativo italiano non vita (2022). Su questo fronte, la quota di mercato inferiore è dovuta anche al fatto che Poste Assicura non fornisce direttamente assicurazioni auto, la categoria più grande nel settore assicurativo non vita, che rappresenta circa un terzo del GWP nel settore. Nel ramo assicurazioni danni Generali è leader di mercato (21% di quota di mercato), seguita da Unipol (20% di quota di mercato) e Allianz (12% di quota di mercato).
4. Divisione pagamenti e mobile. Il settore dei pagamenti è caratterizzato da solidi trend di crescita sostenuti dalla crescente penetrazione dell'e-commerce e dall'adozione di portafogli digitali. Ci aspettiamo che questi trend positivi del settore supportino l'utile netto di Poste tramite una crescita dei ricavi a due cifre. Poste Italiane opera nel settore dei pagamenti offrendo servizi di merchant acquiring, carte di credito, di debito e prepagate, nonché altri servizi di pagamento tra cui bollettini di pagamento elettronici e servizi per pagamenti verso/da pubbliche amministrazioni italiane. All'interno della divisione si trova anche la recente attività energetica che offre contratti di elettricità e gas, da fonti 100% verdi, nonché i servizi di telecomunicazione, con offerte di telefonia fissa e mobile. Le commissioni di Postepay, una carta prepagata ampiamente riconosciuta e utilizzata in Italia, rappresentano il maggiore contributore di ricavi per questa divisione con il 33% dei ricavi generati nel 2023.
Operazione Telecom
Il 15 febbraio scorso Poste ha formalizzato l’acquisto del 9,81% delle azioni del gruppo Telecom Italia. Poste ha finanziato l'acquisizione della quota in TI (9,81%) con la quota che detiene in Nexi (3,78%) e un corrispettivo in denaro nell'intervallo di 170-180 milioni di euro. Quindi gli impatti saranno contenuti, ancora di più se consideriamo che Poste ha detto che offrirà le sue azioni Anima a Banco BPM, e questo le permetterà di incassare 267 milioni di euro (ipotizzando il nuovo prezzo aumentato su Anima di 7 euro). Poste ha anche scritto nel comunicato stampa che il suo intervento in TI non è finalizzato a fermare il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni italiano, ma a supportarlo; quindi pensiamo che una potenziale maggiore chiarezza su questo rappresenterebbe un catalizzatore per il titolo nei prossimi mesi/trimestri.
Al 31.03.2025 Poste ha aumentato la propria partecipazione in Telecom di un ulteriore 15% del capitale, che la porta a detenere quasi il 25% dei titoli. L'operazione è avvenuta per un corrispettivo di 684 milioni, equivalenti a 0,29 euro per azione circa, ovvero uno dei prezzi più 'economici' con cui sono avvenuti i passaggi di mano per detenere l'ex monopolista telefonico.
Recenti Risultati
Poste ha mostrato ottimi risultati in tutte le divisioni.
I risultati del 4° trimestre del 2024 sono stati influenzati da un'eccezionale voce fiscale una tantum – un robusto superamento del dividendo per azione per l'intero anno fiscale 2024. I ricavi del 4° trimestre del 2024 sono stati migliori rispetto alle stime, mentre il risultato netto è stato in linea con le aspettative. I ricavi totali sono aumentati del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L'EBIT rettificato è aumentato del 22% rispetto all'anno precedente, escludendo oneri sistemici per il fondo di garanzia assicurativa (€19 milioni) e un impatto di €341 milioni dovuto a una voce fiscale straordinaria derivante da una valutazione del rischio volontaria concordata con l'Agenzia delle Entrate italiana. L'utile netto del gruppo è stato di €418 milioni (rispetto a €410 milioni nel 4° trimestre del 2023), in linea con il consenso e le stime. La grande sorpresa è stata il dividendo per azione per l'anno fiscale 2024: dopo un anticipo di €0,33 la gestione ha sorpreso i mercati annunciando €1,08 per azione.
Le previsioni per l'anno fiscale 2025 sono in linea con le aspettative – forte accelerazione della politica dei dividendi. Le previsioni per il 2025 sono state per lo più allineate con le aspettative di mercato, con un lieve superamento dell'EBIT rettificato. Tuttavia, il punto saliente è stata l'importante revisione della politica dei dividendi, che ora mira a un rapporto di distribuzione annuo del 70% e un pagamento cumulativo di €7,5 miliardi nel periodo 2024-2028, superando i target precedenti e le nostre aspettative. Questa politica migliorata è supportata da un flusso di dividendi diversificato proveniente dalle controllate, in particolare dalla divisione assicurativa, con un solido indice di solvibilità che ha aperto la strada a un rimborso superiore al 100% alla società madre. Questo contributo sostanziale rafforza le riserve distribuibili e supporta l'aumento del pagamento, dimostrando il ruolo cruciale della divisione assicurativa nel rafforzare la nuova strategia di dividendi favorevole agli azionisti di Poste Italiane.
I Margini
Poste Italiane ha vissuto una forte espansione di margini. Questa espansione la possiamo vedere anche dalla Business Mix e dal forte peso dei servizi assicurativi (parte a maggior margine):
Step 2. Management 🧑💼
Il governo italiano è il principale azionista di Poste Italiane, con il 64,29% del capitale, di cui il 29,26% è detenuto dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) e il 35% tramite Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Il flottante rappresenta circa il 35% del capitale della società, detenuto principalmente da investitori al dettaglio (12%) e istituzionali (23%). Il governo italiano sta pianificando di vendere fino al 30%, il che potrebbe aumentare la liquidità del titolo. La vendita, secondo le speculazioni della stampa (Corriere, Il Sole 24 Ore), dovrebbe avvenire nel 2025.
Il CEO di Poste Italiane, Matteo Del Fante, è in carica dal 2017. Il Management ha avuto un ruolo fondamentale nell’espansione dei margini che hanno caratterizzato l’azienda. Questa espansione ha aiutato anche a migliorare il ritorno sul patrimonio.
Oltre ad espandere i margini, il Management ha reagito razionalmente come vediamo da:
1. Ritorno sul patrimonio >15%
2. Utili trattenuti aumentati da 5.5 mld a 8.9 mld dal 2018
3. Dividendi pagati del 60% mediamente
4. Capitalizzazione di mercato che da 9mld è salita a 21.5 mld seguendo la buona gestione
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