Caro fuoriclasse,
il mercato sta iniziando a prezzare un turnaround più rapido e più solido di quanto previsto precedentemente, guidato soprattutto dal Nord America e tutti gli analisti stanno rivedendo al rialzo le stime perché le leve strutturali che guidano utili, margini e mix stanno girando tutte nella direzione giusta.
Prima di tutto il Nord America sta finalmente ripartendo (e Stellantis sta sovraperformando tutti)
La parte più sorprendente delle pagine è che Stellantis non solo sta migliorando, ma sta risalendo la quota di mercato mentre l’intero mercato USA è in calo.
A novembre il mercato scende del –5,7%, Stellantis cresce del +9,6% e la market share sale dall’1H25 (7%) al 3Q25 (7,4%) fino all’8% a novembre
Questo significa due cose cruciali per gli analisti: che Il turnaround è reale, non più solo atteso e che Stellantis sta recuperando competitività proprio nel mercato che genera più margini.
A questa dinamica si aggiunge un elemento nuovo, potenzialmente ancora più importante: la revisione delle regole CAFE annunciata dall’amministrazione Trump.
Le norme CAFE (Corporate Average Fuel Economy) sono gli standard americani che stabiliscono quanta efficienza nei consumi deve avere, in media, l’intera gamma di veicoli prodotta da un costruttore. In pratica, regolano quante miglia per gallone devono raggiungere le auto vendute negli USA: più il requisito è alto, più le case devono investire in tecnologie “efficienti” e meno possono produrre modelli energivori come SUV e pick-up con motori di grande cilindrata.
Il 3 dicembre 2025, Donald Trump ha incontrato alla Casa Bianca i CEO di Stellantis, Ford e i rappresentanti di GM per discutere proprio una revisione di queste regole. L’obiettivo dell’amministrazione era rendere gli standard meno stringenti, ridurre i costi per le case auto e permettere il ritorno di modelli molto richiesti dal pubblico americano, come i V8, che le vecchie normative avevano di fatto penalizzato.
Il nuovo quadro regolatorio rende la vita molto più semplice ai produttori. Standard meno rigidi sui consumi significano meno costi e, soprattutto, la possibilità di tornare a produrre i modelli più richiesti dagli americani: SUV e pick-up V8, da sempre il cuore della redditività dell’industria automotive. Stellantis è particolarmente esposta — in senso positivo — a questo segmento grazie ai marchi RAM, Jeep e Dodge. È quindi naturale che gli analisti inizino a incorporare nei modelli previsionali un miglioramento strutturale del mix di vendita, con effetti immediati sulle stime dei margini e degli utili futuri.
Anche la comunicazione del CEO di Stellantis, Filosa, in una call pubblica tenuta ieri con gli analisti, contribuisce al sentiment positivo. Nel suo intervento Filosa descrive un contesto in cui il momentum negli Stati Uniti non solo continua, ma si rafforza. Sottolinea come il miglioramento osservato finora non includa ancora l’impatto dei nuovi modelli che entreranno in produzione tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, né il pieno potenziale dei modelli già rilanciati, come il RAM HEMI V8, che ha un portafoglio ordini già molto consistente. In altre parole, quello che il mercato sta già vedendo è solo l’inizio: i veri benefici devono ancora manifestarsi nei conti.
Questo scenario porta inevitabilmente a una revisione delle aspettative. Gli analisti evidenziano che il recupero di market share, unito al miglioramento del mix grazie al ritorno dei V8 e alla semplificazione regolatoria, non è ancora pienamente riflesso nelle stime di consenso. È per questo che innalzano le previsioni. La sensazione è che Stellantis potrebbe essere entrata in un nuovo ciclo di crescita degli utili che il mercato non aveva ancora prezzato.
Il risultato è un cambiamento nella valutazione del titolo. Con un business nordamericano più sano e visibile, gli analisti ritengono appropriato applicare multipli più elevati rispetto al passato e alzano il target price. È la conseguenza logica di una storia che sta cambiando: meno rischi, più visibilità, più margini attesi.
In sintesi, Stellantis sta salendo in borsa perché il mercato riconosce che il turnaround negli Stati Uniti è reale e destinato a durare, mentre il nuovo quadro regolatorio e la pipeline di modelli permettono di immaginare utili più alti e più stabili nei prossimi anni. Gli analisti stanno aggiornando le loro stime perché ciò che sta accadendo a livello operativo, regolatorio e competitivo non era stato incorporato nelle previsioni, e oggi appare troppo evidente per essere ignorato.
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