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In questa newsletter parleremo di Accenture, la società che più di ogni altra incarna la trasformazione digitale del mondo moderno.
Autori: Stefano Reali (Portfolio Manager - Pharus Asset management S.A.), Riccardo Volpi (Portfolio Manager - Pharus Asset management S.A.), Andrea Guitta (Portfolio Manager - Pharus Management Lux S.A. - Milan Branch), William Trevisan (Portfolio Manager - Pharus Management Lux S.A. - Milan Branch) | Persona Giuridica: Pharus Management Lux S.A. Sede di Milano | Autorità Competente: Banca D’Italia, CSSF | Raccomandazione Ultimata: 05.11.2025 ore 15:30 | Prima diffusione della raccomandazione: 06.11.2025 ore 06:30 | Data e ora Prezzi: 05.11.2025 ore 15:30 | Informazioni secondo il Regolamento Delegato (UE) 2016/958 “Raccomandazione in materia di investimenti” sono a questo link.
Caro Fuoriclasse,
nel mondo degli investimenti, ci sono aziende che promettono rivoluzioni e aziende che garantiscono continuità.
Peter Lynch le chiamava stalwarts: società solide, disciplinate, capaci di crescere senza clamore. Non sono startup fragili né giganti in declino, ma imprese mature che continuano a migliorare anno dopo anno, con la costanza di chi sa costruire valore nel tempo.
Le stalwarts non fanno sognare con numeri vertiginosi, ma rassicurano con risultati concreti: margini stabili, bilanci solidi, ritorni sul capitale costantemente superiori al costo del denaro.
Sono le aziende che prosperano anche nei momenti di incertezza, perché il loro business si fonda su bisogni strutturali, non su mode passeggere.
Non corrono — ma non si fermano mai.
Durante le fasi di espansione non inseguono la speculazione, durante le recessioni non vanno in crisi.
In portafoglio, sono come quei giocatori silenziosi che non fanno notizia ma vincono ogni stagione: affidabili, regolari, difficili da sostituire.
Il loro valore non si misura solo nei numeri, ma nella capacità di adattarsi ai cicli economici senza snaturarsi.
Ogni epoca ha avuto i suoi stalwarts: Coca-Cola, Procter & Gamble, Johnson & Johnson, 3M.
Oggi, in un mondo dominato dalla tecnologia, anche la stabilità assume nuove forme. Ci sono aziende che non producono beni fisici ma “infrastrutture invisibili”: processi, dati, connessioni che fanno funzionare le altre imprese.
Sono i nuovi colossi silenziosi della trasformazione digitale — le stalwarts del XXI secolo.
Una di queste aziende ha costruito, negli ultimi trent’anni, le fondamenta stesse dell’economia moderna.
Non vende tecnologia: la orchestra.
Non produce software o hardware: li integra, li fa dialogare, li trasforma in valore per chi li utilizza.
È una realtà che cresce con disciplina, che resiste con metodo e che, ancora oggi, continua a reinventarsi senza mai perdere equilibrio.
Eppure, anche i giganti più solidi attraversano fasi di transizione.
Il mercato si interroga sul suo futuro: stiamo assistendo a un rallentamento ciclico o all’inizio di una nuova fase di evoluzione?
Nell’analisi completa cercheremo di rispondere a questa domanda, entrando dentro il cuore operativo di questo “architetto invisibile” della trasformazione globale.
Cominciamo!
1. Accenture – L’architetto invisibile della trasformazione globale
In questa newsletter parleremo di Accenture, la società che più di ogni altra incarna la trasformazione digitale del mondo moderno.
Non produce software o dispositivi: costruisce il futuro degli altri.
Accenture è la mente operativa che orchestra strategia, persone e tecnologia per creare valore su scala globale — il sistema nervoso che collega la visione delle grandi imprese alla loro esecuzione quotidiana.
In un’economia in cui la tecnologia è ormai parte integrante di ogni settore, Accenture rappresenta il partner che traduce la complessità digitale in risultati concreti. Trasforma il cambiamento in metodo, e l’innovazione in disciplina.
Negli ultimi trent’anni ha saputo cavalcare — e spesso guidare — tutte le grandi rivoluzioni digitali: dall’outsourcing globale al cloud, dall’automazione intelligente all’avvento dell’intelligenza artificiale.
Oggi si trova davanti alla sfida più radicale di tutte: reinventare sé stessa mentre reinventa i propri clienti.
Perché l’AI non è soltanto una nuova tecnologia, ma una nuova grammatica del business — un linguaggio che ridefinisce il modo in cui le organizzazioni pensano, decidono e crescono.
Accenture si trova ancora una volta al centro di questa trasformazione, chiamata a dimostrare se la sua combinazione unica di visione strategica, scala operativa e competenze tecnologiche sarà sufficiente a consolidarne la leadership nell’era dell’intelligenza artificiale.
Nel corso dell’analisi vedremo come l’azienda che ha costruito l’infrastruttura digitale del mondo stia oggi ridisegnando le regole stesse del cambiamento.
A. Storia e modello di business
Fondata nel 1989 come spin-off di Andersen Consulting e quotata al NYSE dal 2001, Accenture è oggi una delle più grandi società di servizi professionali al mondo. Con oltre 770.000 dipendenti in oltre 120 Paesi, aiuta le principali organizzazioni globali a costruire il proprio nucleo digitale, ottimizzare le operazioni, accelerare la crescita e migliorare i servizi, generando valore tangibile in modo rapido e su larga scala.
La sua identità si fonda su un concetto chiave: reinvention partner of choice.
Accenture non fornisce soluzioni puntuali, ma accompagna le imprese in un processo continuo di trasformazione strutturale, dove tecnologia, organizzazione e cultura si fondono per produrre vantaggio competitivo.
Il modello operativo è integrato e scalabile, articolato in cinque aree:
Strategy & Consulting – lavora a stretto contatto con i vertici aziendali (la cosiddetta C-suite, che include CEO, CFO e gli altri Chief Officer) e con i board per ridisegnare strategie, modelli organizzativi e catene del valore. È qui che nascono le architetture digitali che poi vengono eseguite nelle altre linee.
Technology – il motore esecutivo. Comprende servizi cloud, data & AI, cybersecurity, automazione e sviluppo software. Oltre 100 innovation hub e Advanced Technology Centers alimentano la capacità di delivery globale.
Operations – la divisione che trasforma l’outsourcing in un vantaggio competitivo. Gestisce processi di business per conto dei clienti (finanza, HR, supply chain, marketing), abilitati dalla piattaforma SynOps, che integra dati, AI e automazione.
Industry X – unisce ingegneria, manifattura e digitale per ripensare prodotti e processi produttivi con IoT, digital twin e robotica.
Song – la divisione che fonde marketing e tecnologia per costruire esperienze personalizzate e crescita organica.
Il modello integrato permette ad Accenture di seguire un cliente dal concept strategico alla gestione operativa. Per comprendere il modo in cui Accenture opera, si può immaginare il caso di una grande casa automobilistica che voglia lanciare una piattaforma digitale di mobilità connessa.
In uno scenario di questo tipo, Accenture non si limiterebbe a sviluppare il software: definirebbe la strategia di monetizzazione dei dati, costruirebbe l’architettura IT, integrerebbe i protocolli di sicurezza, orchestrerebbe la migrazione al cloud e ne curerebbe la manutenzione nel tempo.
Un modello esemplificativo che mostra come la società unisca pensiero strategico ed esecuzione tecnica in un’unica catena di valore.
Accenture è organizzata in tre macroaree geografiche:
Nord America – 47% dei ricavi;
EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) – 35%;
Growth Markets (Asia-Pacifico e America Latina) – 18%
Le cinque industry groups coprono l’intera economia globale:
Communications, Media & Technology – 10,8 mld $ nel FY24;
Financial Services – 11,6 mld $;
Health & Public Service – 13,8 mld $;
Products – 19,6 mld $;
Resources – 9,1 mld $.
Ogni cliente riceve un team costruito su misura, che combina competenze settoriali, tecnologiche e locali.
B. Strategia
Al centro della strategia di Accenture c’è la volontà di essere il partner globale della reinvenzione aziendale.
Non un semplice consulente, ma un alleato capace di accompagnare i clienti lungo l’intero percorso di trasformazione: dal disegno strategico all’esecuzione tecnologica, fino alla gestione operativa.
L’obiettivo è creare “360° Value”: valore tangibile non solo per gli azionisti, ma per l’intero ecosistema — clienti, dipendenti, partner e comunità.
Questo approccio si traduce in tre direttrici operative complementari:
Costruire il digital core dei clienti — supportandoli nella migrazione al cloud, nell’adozione di sistemi basati su dati e intelligenza artificiale e nel rafforzamento della sicurezza informatica.
Ottimizzare le operations — introducendo automazione intelligente, supply chain digitali e modelli predittivi di gestione dei costi e delle risorse.
Accelerare la crescita — favorendo la nascita di nuovi servizi digitali, la sperimentazione di modelli di business data-driven e la personalizzazione dell’esperienza cliente.
Per sostenere questa architettura, Accenture investe in modo sistematico su tre pilastri: acquisizioni mirate, ricerca e sviluppo, e capitale umano.
Nel FY2024 Accenture ha destinato 6,6 miliardi di dollari (circa il 10% dei ricavi) a 46 operazioni di M&A, 1,2 miliardi (1,9% dei ricavi) in ricerca e sviluppo e 1,1 miliardi (1,7% dei ricavi) in formazione, per un totale pari a quasi il 14% del fatturato investito in innovazione e capitale umano.
Non si tratta di cifre decorative, ma di un meccanismo di adattamento strategico continuo: ogni acquisizione, ogni programma di ricerca e ogni investimento in formazione contribuiscono a preparare l’organizzazione alle prossime discontinuità tecnologiche.
Accenture utilizza queste leve per intercettare in anticipo i trend che ridisegnano i modelli di business, costruendo un vantaggio competitivo fondato sull’agilità e sulla capacità di esecuzione.
È in questo contesto che si inserisce la convinzione, espressa dalla CEO Julie Sweet, secondo cui “l’intelligenza artificiale sarà il nuovo digitale”.
Come il cloud dieci anni fa, l’AI non rappresenta soltanto una tecnologia, ma un nuovo paradigma operativo e organizzativo, capace di ridefinire il modo in cui le imprese pensano, producono e prendono decisioni.
Per Accenture, l’AI è la leva che consentirà di ampliare il concetto stesso di 360° Value: non più solo efficienza e risparmio, ma anche nuovi modelli di crescita sostenibile e competitività duratura.
La società punta a guidare questa transizione mantenendo il proprio equilibrio distintivo tra produttività e sviluppo, tecnologia e capitale umano, trasformando l’intelligenza artificiale da promessa astratta a strumento concreto di valore condiviso.
C. Ecosistema e partnership
Se c’è un aspetto che distingue Accenture da qualsiasi competitor, è la profondità del suo ecosistema tecnologico.
Oltre il 60% dei ricavi proviene da partnership con grandi vendor globali — un record assoluto nel settore.
La società collabora con più di 300 partner strategici, tra cui i big del cloud (AWS, Microsoft Azure, Google Cloud), i colossi del software (SAP, Oracle, Salesforce, Adobe, Workday), i leader della sicurezza (Palo Alto Networks, Cisco) e i pionieri dell’intelligenza artificiale (NVIDIA, Databricks).
Accenture non si limita a implementare soluzioni: co-progetta prodotti e piattaforme insieme ai vendor, in un rapporto di reciproco scambio tecnologico.
Un esempio concreto è la partnership con Workday, nata nel 2023. Le due aziende non hanno semplicemente siglato un contratto di distribuzione, ma avviato una co-ingegnerizzazione di soluzioni per la funzione finanziaria e la forza lavoro. Nel retail, ad esempio, la piattaforma Workday Financial Management è stata integrata con dati di inventario e merchandising per permettere ai team di finanza e operation di avere dashboard in tempo reale, ottimizzare scorte e performance nei punti vendita Parallelamente, è stata lanciata una soluzione che combina il Workday Skills Cloud con un “skills proficiency calculator” di Accenture, per aiutare le aziende a identificare le competenze del proprio capitale umano e pivotare verso modelli basati sulle skills. Questo tipo di alleanza rafforza il posizionamento di Accenture come fornitore di trasformazione end-to-end, non solo esecutore.
Allo stesso modo, con Microsoft collabora da oltre 20 anni su cloud, data governance e AI generativa, integrando Copilot nelle soluzioni enterprise.
L’azienda gestisce una rete globale di 100 innovation hub, che fungono da laboratori aperti dove team multidisciplinari sperimentano soluzioni scalabili con i clienti stessi.
Ogni progetto nasce da una combinazione di competenze verticali e cross-industry: per esempio, le tecnologie di supply chain predittiva sviluppate per il settore farmaceutico vengono adattate al retail o all’automotive.
Accenture investe anche in startup emergenti attraverso Accenture Ventures, una piattaforma di corporate venture capital che punta su tecnologie di frontiera — dall’edge computing al quantum AI.
Questo approccio le consente di intercettare i trend prima che diventino mainstream, mantenendo la leadership tecnologica in un mercato che cambia ogni 18 mesi.
Il risultato è un sistema simbiotico dove ogni partnership rafforza l’altra: l’ecosistema diventa un moltiplicatore di innovazione.
D. Vantaggio competitivo
Il vantaggio competitivo di Accenture risiede nella somma di reputazione, competenze e relazioni durature.
In un settore in cui il valore non è fisico ma cognitivo, la fiducia diventa l’asset più difficile da costruire e il più facile da perdere.
Il potere del brand rappresenta la prima barriera d’ingresso.
Accenture è riconosciuta come il punto di riferimento mondiale della consulenza tecnologica, il marchio a cui i C-suite si affidano quando devono compiere scelte strategiche complesse.
La sua reputazione agisce come garanzia di risultato: dove non esistono metriche oggettive per misurare la qualità di un progetto, il brand stesso diventa la misura.
È questa credibilità a permetterle di applicare un premium pricing costante rispetto ai concorrenti.
La seconda leva è la profondità delle competenze.
Accenture serve clienti in quasi tutti i settori dell’economia globale, mantenendo una diversificazione geografica equilibrata.
Questa estensione le consente di affrontare progetti di trasformazione digitale su scala planetaria, integrando tecnologie, processi e persone in un’unica architettura di valore.
La terza è il capitale umano.
Con oltre 770.000 dipendenti, Accenture è la più grande organizzazione di servizi professionali al mondo.
Il tasso di turnover volontario, pari al 15%, si colloca nella fascia bassa della media di settore (15%-20%) e corrisponde a un’anzianità media di circa sette anni. In un comparto ad altissima mobilità, questo dato testimonia la capacità dell’azienda di trattenere e valorizzare il proprio capitale umano, preservando continuità relazionale con i clienti e qualità esecutiva nei progetti globali.
Grazie al suo modello consulenziale, l’azienda intrattiene relazioni dirette con i vertici dei clienti: la familiarità e la fiducia che si costruiscono a quel livello costituiscono un vantaggio competitivo intangibile ma potente.
Questa fiducia si traduce in un radicamento operativo profondo: i sistemi gestiti da Accenture diventano parte integrante delle infrastrutture dei clienti, generando elevati costi di sostituzione (switching cost).
Non sorprende che oltre 300 clienti “Diamond” spendano più di 100 milioni di dollari l’anno con Accenture e che i 100 principali clienti collaborino da oltre un decennio.
Una volta integrata nei processi aziendali, Accenture diventa parte dell’infrastruttura stessa del cliente.
È in questa intersezione tra brand, competenze, capitale umano e fedeltà operativa che risiede il vero fossato competitivo dell’azienda — un vantaggio costruito nel tempo e difficilmente erodibile.
E. Performance e capital allocation
L’anno fiscale 2025 ha confermato la forza strutturale di Accenture come piattaforma globale di trasformazione digitale.
In un contesto economico segnato da incertezza e rallentamento degli investimenti IT, la società ha chiuso l’esercizio con ricavi pari a 69,7 miliardi di dollari, in crescita del 7% su base annua (+7% a cambi costanti), superando la fascia alta della guidance.
L’utile operativo rettificato ha raggiunto il 15,6%, in aumento di 10 punti base rispetto al 2024, grazie alla leva operativa e al controllo dei costi, pur in un contesto di maggiori spese per il personale e investimenti in intelligenza artificiale. Il free cash flow è stato di 10,9 miliardi di dollari, confermando la capacità dell’azienda di generare liquidità abbondante e ricorrente.
Per quanto riguarda il solo quarto trimestre, I ricavi si sono attestati a 17,6 miliardi di dollari, in aumento del 7% anno su anno (+4,5% a cambi costanti), mentre le nuove commesse hanno toccato i 21,3 miliardi di dollari, in crescita del 6%, con un book-to-bill (rapporto tra i nuovi contratti firmati e i ricavi realizzati nel periodo) di 1,2 volte, che riflette un rinnovato slancio della domanda.
L’utile per azione rettificato è stato di 3,03 dollari, in linea con la parte alta delle aspettative, e il margine operativo trimestrale ha raggiunto il 15,1%, in lieve miglioramento rispetto all’anno precedente.
A livello di divisioni operative, il Consulting ha generato 8,77 miliardi USD di ricavi nel trimestre, in crescita del 6% in dollari (+3% a cambi costanti), beneficiando della ripresa dei progetti di trasformazione digitale e riorganizzazione aziendale. Il Managed Services ha registrato 8,82 miliardi USD (+8% in dollari, +6% a cambi costanti), grazie alla tenuta delle attività di outsourcing e all’espansione dei contratti pluriennali.
Tra i settori industriali, Financial Services si è confermato il principale motore di espansione con ricavi trimestrali di 3,32 miliardi USD, in crescita del 15% in dollari (12% a cambi costanti), sostenuto dalla forte domanda di soluzioni cloud e cybersecurity. Al contrario, Health & Public Service ha segnato una lieve flessione (-1% in dollari, -3% a cambi costanti).
Sul fronte organizzativo, Accenture ha mostrato una gestione disciplinata della forza lavoro.
Il numero di dipendenti si è stabilizzato a circa 779.000, con una crescita annuale inferiore all’1% — la più contenuta degli ultimi cinque anni.
Questo riflette una strategia mirata di reskilling e upskilling, orientata a creare una forza lavoro più “AI-native”.
Il tasso di turnover volontario è sceso al 15%, in linea con la media storica, mentre l’utilization rate è risalito al 93%, segno di un migliore equilibrio tra capacità e domanda.
La struttura finanziaria resta estremamente solida.
L’emissione di 5 miliardi di dollari di nuovo debito nel 2024 non ha modificato il profilo di rischio, sostenuto da un flusso di cassa stabile e da un portafoglio clienti ampio e diversificato.
La società ha investito 6,6 miliardi di dollari in 46 acquisizioni strategiche durante il FY 2024, a supporto della crescita in aree come cloud, sicurezza e servizi AI, e ha destinato oltre 1 miliardo di dollari alla formazione del personale, per più di 44 milioni di ore di training.
Tra le principali operazioni dell’anno figurano:
Camelot Management Consultants – società specializzata in supply chain e consulenza SAP, che rafforza le capacità europee nei servizi di digital manufacturing.
Allitix – leader nella pianificazione integrata d’impresa a supporto delle funzioni finance e supply chain.
Partners in Performance – società di consulenza strategica focalizzata su miglioramento operativo e performance nei settori asset-intensive (energia, risorse naturali, utilities).
Cognosante – acquisita da Accenture Federal Services per rafforzare la posizione nel settore pubblico federale, in particolare in ambito sanità e servizi governativi
Parallelamente, il gruppo continua a remunerare in modo generoso i propri azionisti: i dividendi e i buyback rappresentano circa il 75% del flusso di cassa operativo, con un payout ratio compreso tra 35% e 45%.
Guardando avanti, la società prevede per il fiscal 2026 una crescita dei ricavi compresa tra +2% e +5% a cambi costanti, di cui circa 150 punti base derivanti da acquisizioni, e un margine operativo atteso tra 15,7% e 15,9%, in aumento di 10-30 bps.
2. Management
Il management di Accenture si distingue per continuità, disciplina e visione strategica di lungo periodo, elementi che hanno consentito alla società di mantenere una traiettoria di crescita stabile anche nei momenti di forte discontinuità tecnologica. La leadership ha promosso una trasformazione profonda dell’azienda, guidandola verso un modello “AI-first” e un approccio orientato al 360° Value, che integra tecnologia, sostenibilità e capitale umano come leve di creazione di valore. L’organizzazione si fonda su un team manageriale con una tenure media elevata e una cultura di responsabilità diffusa, capace di combinare rigore operativo e capacità di adattamento ai cicli tecnologici globali.
Sotto questa guida, Accenture ha mantenuto una redditività strutturalmente superiore alla media del settore dei servizi IT: il margine operativo si colloca stabilmente tra il 14% e il 15%, con un ROIC medio del 30% negli ultimi dieci anni e una generazione di free cash flow superiore ai 9 miliardi USD annui. La politica finanziaria riflette un equilibrio tra solidità patrimoniale e remunerazione costante degli azionisti: payout medio del 35–45%, combinato con un ampio programma di riacquisto azioni che riporta agli azionisti circa il 75% del cash flow operativo ogni anno. L’indebitamento rimane contenuto (rapporto debt/EBITDA < 1×) e la società conserva un credit rating di fascia alta, sostenuto dalla diversificazione geografica e settoriale dei ricavi.
La disciplina nell’allocazione del capitale rappresenta uno dei tratti più riconoscibili del management. Gli oltre 6,6 miliardi USD investiti in 46 acquisizioni nel FY 2024 testimoniano una strategia coerente di crescita per linee esterne: operazioni “bolt-on” integrate in modo metodico per ampliare competenze in AI, cybersecurity, design digitale e sostenibilità. A questo si affiancano investimenti strutturali in ricerca e sviluppo (1,2 miliardi USD) e formazione (oltre 44 milioni di ore), che mantengono il capitale umano al centro del vantaggio competitivo.
Dal punto di vista culturale, la leadership di Accenture ha consolidato una tradizione di inclusione e valorizzazione del talento, uno degli asset immateriali più forti dell’azienda. Accenture è regolarmente inclusa tra le World’s Most Admired Companies di Fortune e tra i Top 10 Best Places to Work di Forbes. La capacità di attrarre e trattenere professionisti altamente qualificati, unita a relazioni di lungo periodo con i vertici dei principali clienti globali, costituisce un “capitale relazionale” difficilmente replicabile.
In sintesi, il gruppo dirigente di Accenture combina visione strategica, rigore operativo e sensibilità tecnologica, trasformando ogni ciclo d’innovazione — cloud, dati, AI — in un’occasione di rafforzamento competitivo. È un esempio di management che interpreta la crescita non come espansione fine a sé stessa, ma come costruzione disciplinata di valore duraturo, in linea con quella categoria di aziende che Buffett definirebbe “compounding machines” sostenute da una leadership capace, coerente e paziente.


