Eccessi e stagione degli utili
Questa settimana parte la tanto attesa stagione degli utili.
Questa settimana parte la tanto attesa stagione degli utili. Stagione che dovrebbe piano piano distogliere lāinvestitore dai dati macro e farlo focalizzare sui risultati aziendali. Arriviamo a questa stagione degli utili con valutazioni che evidenziano ancora una volta come il mercato passi sempre da un eccesso ad un altro. Questi eccessi oggi hanno come protagonista lāIntelligenza Artificiale, ma la storia ci insegna che cambia il protagonista ma non il risultato.
Stagione degli Utili e Valutazioni
Arriviamo alla stagione degli utili con valutazioni che negli Stati Uniti hanno giĆ scontato tante notizie positive. Lo vediamo dal rapporto Prezzo su Utili che ĆØ del 20% sopra la sua media. Se analizziamo la performance delle aziende che costituiscono lāindice notiamo come lā81% della performance ytd sia spiegata da 17 titoli che pesano circa il 18% con un rapporto di Prezzo su Utili di 45x. Se pesiamo meno questi grossi titoli e prendiamo dunque lāindice equi-pesato troviamo un PE a 16x a sconto del 5% rispetto alla sua media storica.
Questo disallineamento fra grossi titoli e il mercato nella sua interezza deriva principalmente dal peso della tecnologia, dato che quasi il 70% di questi grossi titoli fa parte del settore tech. Se prendiamo infatti il settore tech, il rapporto prezzo su utili si trova a 42, e si trovava a 20 a fine 2022. Questa espansione di multipli, maggiore del 100%, ĆØ stata 4 volte lāespansione degli utili che ĆØ stata solo del 25%. Questo disallineamento fra crescita utili +25% ed espansione multipli +100% ci evidenzia che il mercato passa sempre da una negativitĆ , fine 22, a un eccesso positivo. Nella negativitĆ sembra non esistere un prezzo abbastanza basso per giustificare un acquisto, si pensa che scenderĆ sempre di più. Come oggi nella positivitĆ sembra che i semiconduttori non abbiano alcun limite al rialzo. Questo ĆØ un esempio di come la natura umana segua sempre lāemotivitĆ e poco la razionalitĆ .
Passiamo allāEuropa dove abbiamo un multiplo di mercato ancora a sconto, rispetto alla media. Discorso quindi diverso dellāEuropa dove abbiamo meno concentrazione di performance. Per arrivare a spiegare lā80% della performance bisogna infatti salire dal 17 al 45 esimo titolo. Con una valutazione media di 28x PE e non 45x come il caso americano.
La caratteristica che sta contraddistinguendo il mercato americano, cioĆØ titoli cari che diventano più cari e guidano le performance, sta caratterizzando quindi anche lāEuropa. In peso minore anche perchĆ© lāEuropa ha meno tech.
Passiamo alla Cina dove il rapporto prezzo su Utili ĆØ a 11x del 10% sotto la sua media. Se inoltre facciamo il rapporto fra PE cinese e quello Americano, notiamo che il PE cinese vale la metĆ dellāamericano sui minimi degli ultimi 20 anni. Aveva toccato questo livello solo nel 2014-2020 e a inizio 2024.
Questo ci evidenzia come il pendolo del mercato sia sullāestrema positivitĆ in America e invece sia sullāestrema negativitĆ in Cina.
Esempi di eccessi
Vediamo esempi storici di euforia e di come la conclusione sia chiara: quando āil prezzo non contaā sia una componente necessaria e un segno distintivo di una bolla. Ā
Partiamo dal primo esempio, i Nifty Fifty. Siamo a fine anni 60ā e la mania dei titoli āNifty Fiftyā, ovvero le azioni delle societĆ americane di più qualitĆ ed in più rapida crescita, domina i mercati internazionali. CāĆØ un filo conduttore attraversa le bolle e che ĆØ stato esemplificato dai Nifty Fifty: la convinzione che per un certo asset, ānon possa esistere un prezzo troppo altoā. Ā
I Nifty Fifty partono dallāidea dei Growth stocks (titoli in crescita) che iniziò a diffondersi nei primi anni settanta con lāobiettivo di partecipare ai profitti in aumento delle aziende che più beneficiavano dei progressi tecnologici, del marketing e del management. Nel 1968 le aziende migliori ed in più rapida crescita, si erano rivalutate cosƬ tanto che gli uffici analisi delle banche avevano praticamente perso interesse per tutti gli altri titoli.
Eā molto importante sottolineare la perdita di interesse degli investitori come segnale della bolla e di come questa perdita interesse tenda a ripetersi sempre nel tempo. Tornando ai Nifty Fifty tutti volevano comperare azioni Xerox, IBM, Kodak, Hawlett Packard, Texas Instrument, Coca Cola ed Avon.Ā
Quelle aziende erano cosƬ solide che non sarebbe potuto accadere loro nulla di male. Ed era idea comune che non importasse nulla quale fosse il prezzo da pagare. Se era un poā troppo alto, poco male, i profitti delle aziende sarebbero cresciuti ancora compensando la spesa sostenuta.
Il risultato era prevedibile. Quando le persone sono disposte ad investire a prescindere dal prezzo, ĆØ ovvio che lo fanno sulla base delle emozioni e della popolaritĆ piuttosto che condurre una analisi a sangue freddo.
CosƬ i titoli Nifty Fifty che erano stati venduti ad 80-90 volte gli utili nel 1968, allāapice di un potente bull market, stramazzarono al suolo non appena si raffreddarono gli entusiasmi. E molti li rividero ad 8-9 volte gli utili nel 1973 con una perdita del 80%. Molte di queste aziende sono fallite o hanno avuto gravi problemi.
Nessun asset o azienda è così buono da non poter diventare troppo caro.
Era chiaro che tutti avevano imparato la lezione. O forse no?
Per scoprirlo spostiamoci alla fine degli anni ā90. In questo caso lāeuforia ĆØ stata guidata dalla rivoluzione di internet. E avevano ragione, internet ha cambiato il mondo, che oggi ĆØ irriconoscibile rispetto a trentāanni fa. āInternet cambierĆ il mondoā era il grido di battaglia, seguito come sempre da ānessun prezzo ĆØ troppo alto per un titolo e-commerce.ā
Mentre per i titoli Nifty Fifty-fifty erano stati venduti a multipli di utili gonfiati, i titoli legati ad internet non registravano utili. Per questo motivo non si valutavano sul P/e ma sul fatturato che spesso non cāera. Aziende che si quotavano con il nome che terminava con ā.netā il primo giorno di quotazione salivano del 50%! Anche in questo caso gli analisti ed investitori erano interessati solo ai titoli internet, perdendo di vista tutte le altre aziende. Basti pensare che 3M nel ā98-99 con il Nasdaq che aveva registrato un +275%, aveva mostrato un +26%, per poi salire del 35% nel 2000-2002 con il Nasdaq che registrava -73%. Come ne caso sei Nifty Fifty, alla base della moda cāera un fondo di veritĆ , che di solito ĆØ necessario perchĆ© una bolla abbia inizio.
Ma gli investitori, quando hanno stabilito che il prezzo non era importante hanno mollato gli ormeggi della ragione e della disciplina.
Ma la stragrande maggioranza dei titoli internet del 1999 e 2000 riguardava aziende che oggi non esistono più. Se prendiamo per esempio il rapporto Prezzo su Utili di fine ā99 aveva raggiunto circa 60x PE (linea viola), prima di crollare sotto 20 a fine 2002. Quindi segno inequivocabile di un mercato che si ĆØ spinto troppo oltre.
Allāinizio del 2000, diversi investitori di spicco (Druckenmiller) hanno gettato la spugna perchĆ© la loro resistenza alla bolla tecnologica si era rivelata troppo dolorosa. Alcuni si sono arresi ed hanno cambiato attivitĆ , altri si sono arresi ed hanno comperato nella bollaā¦. Appena in tempo per vederla scoppiare aggravando il proprio errore.
Anche questa volta era chiaro che tutti avevano imparato la lezione.
O forse no?
Per scoprirlo spostiamoci alla fine 2007. Pochissimi anni dopo lāeuforia di internet, ĆØ arrivato lāentusiasmo immobiliare. Questa euforia ha colpito il cuore dellāinvestitore cioĆØ la casa. Anche in questo caso le aspettative positive hanno alimentato lāaviditĆ portando disequilibri.
Questi disequilibri guidati e sorretti dallāaumento dei prezzi delle case (grafico di destra) hanno portato alla crisi del 2008. Crisi che ha colpito la fiducia degli investitori e insegnato molto alle Banche Centrali, soprattutto a reagire prima (vedere la forte e veloce reazione della FED nella pandemia del 2020).
Anche questa volta era chiaro che tutti avevano imparato la lezione.
O forse no?
Questi sono solo alcuni esempi della natura umana, cioĆØ farsi prendere da sentimenti di euforia quando il mercato sale e depressione quando scende. Un esempio ancora precedente al 20 esimo secolo e che ci evidenzia come la natura umana sia anche più forte dellāintelligenza ĆØ quello che ĆØ successo a Sir Isac Newton.
Newton era il direttore della Zecca di Stato allāepoca della āBolla dei mari del Sudā, insieme a molti altri ricchi inglesi.
Il titolo passò da 128 sterline nel gennaio del 1720 a 1050 in giugno. Allāinizio di quella ascesa, tuttavia, Newton si rese conto della natura speculativa del boom e vendette le sue azioni per 7ā000 sterline. Quando lo interrogarono sullāeuforia del mercato, pare che avesse risposto: āsono capace di calcolare i moti dei corpi celesti, ma non la follia delle personeā. Nel settembre del 1720 la, la bolla era oramai scoppiata ed il prezzo delle azioni era sceso sotto le 200 sterline con un calo del 80% rispetto al massimo raggiunto tre mesi prima. Tuttavia nonostante avesse riconosciuto la bolla fin dallāinizio, sir Newton, come molti altri investitori, non riuscƬ a sopportare la pressione di vedere arricchirsi tutte le persone che aveva intorno. Ricomprò il titolo ai suoi massimi e finƬ per perdere 20ā000 sterline.
Nemmeno uno degli uomini più intelligenti del mondo ĆØ rimasto immune a questa tangibile lezione di gravitĆ . PerchĆ© come dice Warren Buffett non ĆØ lāelevato QI (che serve ma basta un QI in media) che aiuta a investire ma ĆØ il temperamento, cioĆØ il giusto orientamento e ragionare sul lungo termine senza farsi prendere dallāemotivitĆ .
Conclusione
Ā
Il mercato toro nasce nella negativitĆ , si sviluppa nello scetticismo, cresce nellāottimismo e muore nellāeuforia.
Eā necessario ricordarsi che quando si arriva a leggere nei giornali e si sente dire dagli esperti che ānon può esistere un prezzo troppo altoā per una azienda ci troviamo in un momento di euforia. Questo innesca infatti nellāinvestitore il pensiero che indipendentemente dal prezzo pagato, si ĆØ sicuri di guadagnare.
In questo momento del ciclo ādella psicologiaā, non bisogna farsi prendere dallāaviditĆ , ma continuare ad investire in obbligazioni di qualitĆ ed azioni difensive a forte sconto, due asset class con rendimenti inimmaginabili solo qualche anno fa. E ricordarsi che non esiste modo sicuro di partecipare ad una bolla: cāĆØ sempre e solo il pericolo. Si noti, tuttavia, che āil prezzo ĆØ eccessivoā non significa automaticamente ādomani il prezzo scenderĆ ā.
Molte mode si protraggono ben oltre il momento in cui diventano bolle. Le bolle sono inoltre un risultato naturale dei mercati, dato che i mercati sono composti da persone e le persone sono guidate spesso dai sentimenti.
Perché come diceva un grande fisico, la fisica sarebbe molto più complessa se gli elettroni avessero i sentimenti.